Sculture semplici, lineari e rigide nel loro mistero. Vibranti di trasparenze barbariche, con fremiti di futuro, i personaggi che compongono la ''tribu'', ad un'anima mediterranea sommano esplosioni di colore africano. In esse affiorano l'oriente anatolico e richiami di un mondo fra due fiumi. Come metafore di un IO profondo, in esse si fondono volumi terreni con sentimenti di sogno. Divinita' del passato o uomini del futuro da esse traspare la ricerca inquietante di una creativita' libera da schemi e catene.